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“Body-Mindfulness” 12° Meeting Annuale 2017

 

“Body-Mindfulness” 12° Meeting Annuale 2017

 

Meeting-Biosistemica-2017 (3)

 

La maggioranza delle Psicoterapie ha dovuto occuparsi del corpo in tutta una serie di patologie dove il corpo stesso era attaccato; fino a trovare una generale concordanza sulla necessità di basarsi su quello che ora viene definito “Body-Mindfullness”. Questo mette insieme due fratelli, a lungo rimasti divisi: mente e corpo; pensare e sentire; coscienza e consapevolezza; e finalmente possiamo ricostruire la nostra interezza.

“Embodiment”: è uno dei termini più usati nella letteratura psicologica contemporanea, che letteralmente si traduce con “Messo nel corpo”, o “Incorporato”. E’ diventata questa la tendenza a riconoscere come necessaria la presenza del corpo in gran parte dei processi psicologici, siano essi emozionali o semplicemente cognitivi;
Tutto questo costituisce una svolta cruciale nel panorama epistemologico, perché è come dire che non esiste un pensiero assoluto, (nel letterale significato di “solutus-ab”, “sciolto da”), slegato cioè da ogni altra cosa che non sia il pensiero stesso, ma che le nostre rappresentazioni mentali e il linguaggio stesso sono inevitabilmente contaminati dalla presenza della nostra corporeità, che rende il pensiero impuro, ma tremendamente reale. Per alcuni decenni ci siamo trovati di fronte a due opposte visioni del mondo: una, solitamente accademica, che cercava di descrivere i processi psicologici in termini galileiani, depurata dalle interferenze o perturbazioni esterne, e che intendeva i processi mentali come emancipatori rispetto alla farraginosità e lentezza dei processi corporei. L’altra forte epistemologia, legata ad ambiti meno rigorosi e a volte anche meno chiari, è quella che ci riporta a concetti come la
“memoria del corpo”, o la “psicologia somatica”; concetti che hanno guidato la ricerca e la pratica clinica di moltissimi terapeuti cresciuti nell’ambito della psicologia umanistica della seconda metà del novecento. In questo ambito abbiamo imparato a fidarci della “saggezza del corpo”, e a seguire senza paura le nostre sensazioni e i nostri piccoli gesti, apparentemente senza senso, sapendo però che ci avrebbero condotto alla scoperta di parti recondite e sepolte del nostro essere. Siamo entrati nel “mondo del sentire” e abbiamo dato al nostro corpo il potere di guidarci alla scoperta di noi stessi e dell’altro. Per molti anni questi due mondi, il pensare e il sentire, sono stati lontani e quasi nemici: hanno rappresentato la nostra scissione psico-filosofica tipica dell’occidente. Poi, quasi inaspettatamente, sono nati dei ponti, qua e là, piccole derive di fuoriuscita che sconfinavano nel territorio dell’altro e che lo fecondavano con le proprie eresie! Gli psicologi cognitivisti hanno così cominciato a parlare di Embodiment e a praticare la Mindfulness;
Maurizio Stupiggia

 

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