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DEPRESSIONE

Avete mai notato quanto tutto appare più chiaro e distinto allorché ci si sente bene? Analogamente, quando si è depressi, tutto appare grigio e confuso.
A.Lowen, Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica

 

La depressione può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Alcune persone presentano sintomi depressivi legati ad alcuni momenti di vita, mentre altre si sentono così depresse da non riuscire a svolgere le normali attività quotidiane. 
Si tratta di uno dei disturbi psicologici più diffusi nella popolazione, indipendentemente dall’età, dal sesso, dal livello culturale e dallo status socioeconomico. La depressione si manifesta attraverso sintomi di tipo fisico, emotivo, comportamentale e cognitivo.

I sintomi fisici più comuni sono:
– la perdita di energie
– il senso di fatica
– i disturbi della concentrazione e della memoria
– l’agitazione motoria ed il nervosismo
– la perdita o l’aumento di peso
– i disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia)
– la mancanza di desiderio sessuale
– disturbi psicosomatici (es. gastriti, mal di testa, dolori fisici, etc..)
– il senso di nausea
– la visione offuscata
– l’eccessiva sudorazione
il senso di stordimento
– l’accelerazione del battito cardiaco
– le vampate di calore o i brividi di freddo

Le emozioni tipiche sperimentate da chi è depresso sono:
– la tristezza
– l’angoscia
– la disperazione, tendenza al pianto
– il senso di colpa
– senso di vuoto e la mancanza di speranza nel futuro
– l’irritabilità, l’ansia, sentimenti di inquietudine,
– impotenza, autosvalutazione (es. diminuzione di autostima), inutilità, sfiducia, delusione costante, pessimismo sul futuro, senso di fallimento

I principali sintomi comportamentali sono:
– la riduzione delle attività quotidiane
– l’evitamento del contatto con le altre persone, tendenza all’isolamento, alla solitudine
– i comportamenti passivi (es. guardare la televisione e stare a letto), sedentarietà, scarsa cura di sé
– fatica nell’affrontare le incombenze quotidiane
– la riduzione quasi totale dell’attività sessuale
– meno frequentemente i tentativi di suicidio

Le caratteristiche del pensiero più comuni sono:
– aspettative irrealistiche e standard eccessivamente alti, visione perfezionistica del sé che sembra impossibile da raggiungere
– pensieri spontanei negativi su se stessi (“Devo accettare tutto ciò che mi viene offerto perché non merito nulla!”, “Non mi merito di essere amato”, “Sono un incapace, debole, stupido, fallito, brutto”, “Tutti mi considerano un perdente!”), sul mondo e sul futuro
– regole e valori di vita assolute, rigide ( es. “Non posso sbagliare mai!”, “Devo piacere a tutti altrimenti non posso essere amato!”, “Se fallisco in qualcosa vuol dire che sono un fallito!”, “Non posso essere debole!”, “Non posso farmi vedere di cattivo umore!”).
– minimizzazione dei propri successi o delle proprie qualità, non riuscire ad accettare i complimenti, continua insoddisfazione di sé
– continua rimuginazione sui propri problemi, recriminazione, risentimento
– diminuzione o perdita di motivazioni personali, capacità di pensare, concentrarsi, risolvere problemi, prendere iniziative, decisioni, agire e pianificare il proprio futuro quasi ogni giorno

Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con delle lenti scure: tutto sembra difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto o fare una doccia. Una sensazione diffusa è quella di non sentirsi compresi dagli altri.
I comportamenti tipici delle persone depresse portano ad una graduale riduzione della produttività lavorativa, del contatto con nuove esperienze e attività ricreative, di conseguenza si riduce anche la probabilità di provare emozioni piacevoli, di sperimentare un minimo di senso di efficacia personale e di modificare le idee negative su se stessi, sul mondo e sul futuro. La tristezza viene, spesso, confusa con la depressione. La depressione è molto diversa dalla tristezza. La tristezza è un’emozione sana, viva, per quanto dolorosa. Una persona con un grave lutto, ad esempio, ha bisogno di dar sfogo al suo dolore, non di trattenerlo. Nella tristezza la persona non pensa di non valere nulla e non sente di essere completamente priva di speranze.
Alla base del disturbo ci sono diversi fattori di tipo biologico, genetico, ambientale e psicologico.
 Ad esempio, 
Ii continuo contatto con situazioni dove è impossibile controllare l’esito degli eventi, perché in alcun modo il nostro comportamento può influire su di essi, è un fattore ambientale che può far insorgere la depressione; inoltre, circostanze di vita continuamente sfavorevoli o frustranti possono esserne la causa, ma non necessariamente questi fattori provocano la malattia.
 E’ possibile riscontrare sintomi depressivi anche in altri disturbi psicologici
, come nel disturbo bipolare ad esempio, dove ai periodi di depressione, si alternano delle fasi dette “maniacali”, in cui ci si sente molto ottimisti e pieni di energia.
 
I sintomi depressivi, infine, possono essere dovuti ad alcune condizioni mediche generali (es. ictus, morbo di Parkinson, demenze, sclerosi multipla) o all’assunzione di sostanze come droghe, alcool e farmaci. In particolare la depressione può derivare dall’astinenza dalla cocaina, da alcolici e da cannabinoidi. Nell’insorgenza del quadro depressivo, infatti, riveste un ruolo cruciale il modo in cui la persona interpreta gli eventi e mobilita le risorse per far fronte ad essi (fattori psicologici).
A mio avviso anche gli interventi di psicoterapia corporea aiutano molto i pazienti depressi poiché li aiutano gradualmente a risollevare il loro basso livello energetico, a liberare le loro emozioni represse e riprendere a respirare liberamente, dato che la depressione inibisce la respirazione e la vitalità a essa connessa.

Sono Chiara Zanetti, Psicologa-Psicoterapeuta ad orientamento corporeo sul territorio di Bologna. I miei interventi sono di psicoterapia individuale e couseling psicologico rivolti ad adulti e adolescenti, terapia di coppia e di gruppo, di sostegno per le famiglie nella prevenzione e cura del sovrappeso/obesità in età evolutiva. Svolgo attività di volontariato presso l’ospedale S.Orsola Malpighi – Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile – centro a valenza regionale per i disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva (Direttore Prof. E. Franzoni). Ho attivato, inoltre, uno sportello gratuito di ascolto e supporto rivolto a chi soffre di problematiche legate al cibo, in collaborazione con i medici di base, presso un poliambulatorio in centro a Bologna. Le altre aree di intervento di cui mi occupo sono i disturbi relazionali, i disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, lo stress lavoro correlato o stress familiare, situazioni traumatiche, depressione, dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, internet e cibo.
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